PICCOLE STORIE DI DIALETTI

 

A volte e' difficile a credere che tra paesi circostanti Cansano, pure se la distanza e' due chilometri, i dialetti dei suoi abitanti sono differente, di fatti anche il tono delle loro Campane sono differente, forse i monti e le vallate sono causa di questo fenomeno. Quando noi eravamo ragazzi avevamo la capacita' di localizzare un paese dal tono delle loro campane. A due chilometri da Cansano c'e un paese che ha retenuto alcuni articoli e parole napolitane. Per esempio a Campo Di Giove nel loro dialetto non si usano gli articoli grammaticali come la, le, il, i, lo,gli, ma il napolitano "o"e "a' ed anche nomi di oggetti, per esempio noi diciamo:" gliu ballicone" e loro dicono: " a loggia". C'e' un detto CampoDiGiovese che dice: O alle ncoppa a loggia viso o sorge, ci se sfeccose appress, l'arrivose, l'acchiappoe e se lumagnose tutt'zembre. Il Campo Di Giovese a suo suocere: "Pa! fa mpress port o cemente!", la risposta del Cansanese: " Ma va fa' tu, i tutte Chemp' De Iuove!.
Il Sulmonese: " Assigneri' vo nu chile de paparuole i pummarole?. Il Pacentrano: "Mo na vuella chiena e sagne, suorchia suorchia!" Il Cansanese: "Te, ti pozzene strujjiere, chie' quess c'me ste ddicere!".
Il diletto vecchio Signor Buono mentre alla stazione di Cansano e nel osservare la targa sul tavolo che diceva: "Biglietti per tutto il mondo"  disse al Capo Stazione:" A me damme una per  casa del diavolo!". La guardia Forestale avendo preso la signorina con un fashio di ceppi verdi, la domando':" Come ti chiami"? Lei rispose: Io mi chiamo Adelina Buono" ! ,e lui: Lo so che sei bouna, ma come ti chiami?


Adesso i dialetti sono parte di una vecchia colorita cultura, lo so che  la nuova gioventu', quasi tutti, usano la vera grammatica Italiano, pero' il dialetto e' immortale e nel passato e' stato usato nelle piu' bellissime canzone, come quelle di D'Annunzio's:" A Vucchella," e Tosti's:" Marechiaro."
Dalle Alpi alla Sicilia quasi tutti, paesi, province e regioni hanno bellissime canzoni dialettale. Specialmente Napoli per cantanti e canzoni sfida il mondo. I famosi compositori: Verdi, Puccini, Donizetti ed decina d'altri con migliaia di voce indorate hanno qualificato la nostra Italia, la Capitale Del Mondo Musicale. Mi torna a mente la vigilia ti Tutti i Morti, cioe' il giorno di Tutti i Santi quando noi ragazzi spendevamo l'intera giornata al Cimitero inginognati davanti i nostri diletti cari a lineare i mattoni intorno la sepolture e piantare candele di varie dimensione sopra  la chiara rena o  breccia in varie forme, come cuori o croce, e poi  la sera quando si accendevano illuminava tutto la vallata da San Donato  quasi fino al Ponte delle Ciliege. Il Cimitero era pieno di gente che visitavano tutto le sepolture, Mi torna a mente che mentre io ero inginocchiato davanti mia madre,che ogni tanto si fermava una donna e diceva: "Sia santa l' anima, questa e' la buon anima di Pasqua!", poi s'inginocchiava,  receterva una preghiera e dopo aver toccato la mia testa, andava via. Questo onore ai nostri defunti durava fino alla mezzanotte. Mi ricordo che c'era una barzelletta dove domandarorono un Campo Di Giovese come era la Santa Messa durante la  Vigilia di Pasqua, e lui rispose: " O prete cantava belle come o diavole e a chiesa pareva comme nu nferne  aperte! 

 

Mi dispiace perche' sono barzellette inventate dai Cansanesi, di fatti i residenti dell'Ara e del Casale domandavano dai  Partaiovesi che salivono su' per il loro Passaporto. Un sommario dei benevoli e pericolosi giuochi improvvisati. I seguenti erano discretamenti salvi. No. 1 Gliu Circhie, era un  cerchio dei barili spinto avanti, cioe' fatto rotolare col uso di uno spiedo metallico piegato a forma esatta ad incastrare il cerchio.  No.2 A Schiuvarelle, un gruppo cercavno di nascondersi e gli aktri cercavano di scoprirgli come Polizziotti e Ladri, tutto era bene basta che non ti nascondevi in una nicchia dove c'erano Polli. Ricordo una volta io e u  mio compagno uscimmi fuori con i corpi pieni di pulci di Galline. Qui',nel sud degli Stati Uniti, la campagna l'Estate e' piena di una specie di pulci, chiamata Chigger. Ricordo che duranta la vita militare quando eravano ordinati ad accamporsi fuori quegli indiavolati, invisibile pulci attacavano la vita alle parte piu' strette, come al collo, la pancia sotto il centurino ed alle gambe sotto i gambali, e l'unica cura era una specie di soluzione bianca come un trucco che dovevi usare sopra l'area infettata per non farti grattare al punto di tirare fuore il sangue. Alla fine sembrava come un Nativo Indiano.

No.3 Non so se vi ricordati il giuoco a " Zippiglie", era una specia di softball Americano, dove il battitore con un bastone di legna stava a capo di un circolo ed il lanciatore con una bacchetta di legnamo circa tre decimetri lunga cercava di lanciarla dentro al circolo, ma a volte il battitore la colpiva e la mandava un centinaio di metri lontana, il lanciatore doveva andare a prenderla e provare di nuovo. No. 4  Un'altro giuoco salvo era l'elica aerea,sopra su un vuoto bobina di legnamo ci si mettevano due chiodi senza testa, e sopra nei due chiod ici s'inpiazzava un'ala fatta di metallo leggero, Il bobina con una cordicina era montato su una bacchetta rotonda ed assai liscia che quando tirava il cordicino l'ala lachiava il babino e volava in aria. No. 5 Un' altro erano i soldi sopra un mattone eretto e cercavamo di colpirlo con una pietra piana, i soldi che cadevono vicino la pietra erano vinto.No. 6 Pero' il giuoco piu' salvo ed economico era una partita "Quaranta" con carte e bottoni.

 

Per alcun di noi delinquenti, c'erano due giuochi pericolosi, No.1 era  un recipiente metallico con un buco alla rovescia posto sopra un buco nella sabbia con un po' d'acqua ed un pezzo di carburo belato nella lozza , si prendeva up pezzo di straccio o carta legato su un ceppo, s'accendeva e appena messo sopra al buco scoppiava e mandava il recipiente parecchi metri in aria. Un diletto amico mio di scuola forse non fece a tempo di allontanarsi ricevo' il recipiente alla fronta causando una ferita di quasi  sei centrimetri lunga che la porto' tutto la sua vita, fine alla sua morte.
No.2 un'altro terribile giuoco era la caccia di dopo le feste, in cerca delle bombe che durante lo sparo non avevano scoppiate, noi ignoranti  andiamo trovandole per tirare fuore la polvera incendiaria, poi avevamo un pezzo di canna metallica chiusa ad una estremita' e sopra con un piccolo buco,montada su un pezzo di legna che  somigliava ad un corto fucile, dopo che era battuta  piena di polvera mentre uno la reggeva l'altro accendeva un lungo pezzo di carta ed appena sopra al buco sparava come una pistola. Un giorno un ragazzo del mio vicinato della famiglia Di Salle, aveva caricata questa mal fatta pistola, chiamata da noi ragazzi: "La peretta", eravamo vicino la fontana in Piazza 20 Settembre, e lui, Mario insisto' di provarla, e cosi' dopo che la sparo' credendo ch'era un gran successo rideva ad alta voce, ma dopo che guardo' la mano aveva perso quasi tutte le dita, subito per il dolore l'affogo' nel tino dove bevevano gli animali, chiamarono quel povero padre, zio Nicola e nel vedere suo figlio senza dita, si mise a piangere come un bambino. Anche il nostro diletto insegnante: De Bartolomeis, Slavatore, una amante della caccia perse le dita mentre caricava le pallottole per il suo fucile. Pure che oggi le cose sono differente l' e' necessario ad avvertire i piccoli. Un vecchio partecipante.
                                                                                                                      Salvatore Di Camillo