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“ Il Mio Paese”

(di Salvatore Di Camillo)

Cansano, antichissimo mio paese dove son nato,
immagine mio dispiacere di averti lasciato.
Tu che nell’Abruzzo scintilla come una stella,
Ti amo perche’ tra i circostanti
sei stato sempre il piu’ bello.
Sui I piedi della Majella Dio t’ha creato,
Dalla Valle della Putta fino all’ alta
Croce sulla Mitra, Dio t’ha beato.
Il tuo monumento al centro,
che nell’Abruzzo e’ il piu’ bello,
in omaggio dei tuoi eroi, caduti nelle guerre.
Le tue villette sotto gli alberi di castagne,
ove gli anziani passan’tempo con loro compagni.
Circondato da montagne, valle e pantani,
foreste folte di faggio, quercie e deliziosi avellani.
Monti coperti con cespugli di ginepri,
e vari rimboscamenti di pineti.
L’aroma del timo, viole e’ dapertutto,
ancora di piu’ dal tuo pane, cibi e dalla frutta.
Semi-circondato da una lunga ferrovia
Con alti ponti e tante, scuro, gallerie.
Abitato da genti forte, gentili ed intelligente
amanti del lavoro, allegrie e festeggiamenti.
Dalle cime dei tuoi monti che son vicino,
si vede il Gran Sasso d’Italia
e la lunga catena dell’Appennino.
Il tuo Adriatico, non e’ molto lontano,
In una oretta di macchina puoi scendere sul mare.
Con paesi circostanti, non c’e’molta via,
in quindici minuti si arriva a Campo di Giove,
Pescocostanzo, Pacentro, Pettorano,
Sulmona e Rocca Pia.
Si’ Sulmona, Sulmo citta’ romana.
Quarantatre anni prima di Cristo,
Ci nacque il poeta, Ovidio Nasone.
Situata nella Valle Peligna.
Ricca di confetti, mandorle, fighi, 
oliveti e fruttuose vigne.
Quindi, tutto cio,’ che questo Cansanese
ha imparato, gli e’ stato insegnato
da un pittore e fortissimo oratore,
suo diletto insegnante: De Bartolomeis
Salvatore, e non posso dimenticare
le famose campane, che suonavano l’orario
ai lavoratori lontani, adesso ancora di piu’
scavi archeologici di antiche citta’,
prima e dopo di Roma, Cansano
nostro paese, sede di civilta’.

                  Salvatore Di Camillo