Un viaggio lungo 234 anni

I palloni ad aria calda (senza equipaggio) sono comuni nella storia cinese. Zhuge Liang del Regno di Shu Han (220-280 d.C.) usava mongolfiera di carta per segnalazioni militari. Queste erano conosciute come lanterne Kongming (孔明灯).

Il primo volo documentato di un pallone ad aria calda in Europa venne condotto dal presbitero portoghese Bartolomeu de Gusmão l'8 agosto del 1709 a Lisbona, in Portogallo. Egli riuscì a far decollare un piccolo pallone fatto di carta piena d'aria calda a circa 4 metri dal suolo davanti alla corte del re Giovanni V.

Il primo volo accertato di un pallone capace di portare persone avvenne il 19 ottobre 1783 a Parigi, in Francia. Il pallone usava aria calda per galleggiare nell'aria e venne creato ad Annonay da Joseph-Michel e Jacques-Étienne Montgolfier (da cui il nome mongolfiera). In quell'occasione il pallone era "vincolato" a terra e portava a bordo lo scienziato Jean-François Pilâtre de Rozier, Jean-Baptiste Réveillon e Giroud de Villette. Il primo volo "libero" avvenne circa un mese dopo, il 21 novembre 1783.

Dopo questa parentisi di storia vi racconto quello che è accaduto questa settimana.

Mi trovavo una mattina molto presto presso il piano del cerreto dove io trascorro molto tempo per l'osservazione degli animali in special modo Cervi, Caprioli, Orsi e tante altre specie, quando si avvicina una macchina e scende l'amico Nino Di Paolo. Dopo i saluti ci mettiamo ad osservare la risalita dei cervi verso monte altore e cosi chiacchierando mi dice che stava andando verso Gessopalena per vedere come funzionava una manifestazione che comprendeva viaggi in Mongolfiera, Dopo qualche giorno ci incontriamo in piazza durante la sacra e mi dice che aveva comprato 2 biglietti per il 1° volo del 25 agosto sulla Mongolfiera, e cosi accettando volentieri l'invito il giorno prestabilito alle ore 4 del mattino partiamo per questa avventura, e in queste foto e filmato potete vedere tutto il fascino di questo viaggio, in volo immersi nel silenzio delle vallate del versante orientale della maiella mentre sotto di noi scorgevamo i paesi di Gessopalena, Roccascalegna e varie frazioni. guardate voi lo spettacolo:

Tornati nel pomeriggio a Cansano abbiamo trovato una sorpresa a dir poco sconcertante, anche se da giorni circolava la voce della chiusura del Bistrot, nel vedere le sedie vuote del locale nel mese di agosto che normalmente pullulava di giovani spensierati ed allegri nelle loro chiacchierate e progetti, mi è venuto un groppo alla gola. Non entro nel merito della decisione e dei motivi che con tanta ostinazione ha deciso lo sfratto e non rinnovo del contratto, ma voglio semplicemente ricordare a questo signore che porta il nome di mio padre e mio figlio, che non c'è niente al mondo che non può essere risolto, soltanto alla morte non c'è rimedio, a tutte le altre cose con un pò di buona volontà ed un pizzico di buon senso si poteva trovare un accordo per non far mancare al Paese un punto inportante di ritrovo, specialmente per i giovani, anche dei paesi vicini. Per non parlare del profondo rammarico che l'amico Ezio con la fidanzata, che dopo tantissimi sacrifici stanno affrontando. Vorrei dalle pagine di questo sito rivolgere al Signor Nunzio una preghiera, di ritornare sui suoi passi e far contento tutto il popolo di Cansano, che in quel locale ha visto passare tante generazioni. Caro Nunzio se leggi questa pagina, fai un passo indietro e vedrai che quando ritorni al tuo paese tutti ti saranno grati della tua decisione, altrimenti quando torni sarai un corpo estraneo nel popolo delle tue origini.

Grazie di tutto se farai questo passo ed i navigatori di www.cansanonelmondo.it ti saranno grati.