LA SCOPERTA DELL' AMERICA
Eravamo finalmente arrivati in America.
A salutarci e a darci il benvenuto fu la gigantesca statua della Libertà,
che con la sua fiamma verso il cielo sembrava prometterci un futuro migliore.
I passeggeri a bordo erano tutti giubilanti e contenti di essere giunti vivi a destinazione:
La nave attraccò alla banchina e tutti si prepararono a scendere e
a mettere piede, dopo ventotto giorni di mare, sulla terra ferma.
Le amicizie che si erano create a bordo durante questo periodo improvvisamente
si sciolsero. I passeggeri erano divisi in due gruppi: quello dei cittadini
americani e quello degli immigrati. La mia gioia di essere giunti in America
durò molto poco; mi resi subito conto che mi trovavo ad affronatre una
situazione nuova, completamente solo, senza l'aiuto della lingua. Seguii il
gruppo dei cittadini, fino a che ci trovammo tutti sulla banchina del porto.. A
gesti mi feci capire da una guardia, che gentilmente si offrì di aiutarmi, mi
fece segno di seguirlo e mi trovai in una sala, dove fortunatamente incontrai
un uomo che parlava bene l'italiano. Egli mi rassicurò, dicendo che non dovevo
preoccuparmi, perchè aveva già dei contatti con una persona, che prendeva cura
dei nuovi arrivati che non avevano nessuno ad aspettarli. Un'ora dopo arrivò un
sacerdote, che gentilmente mi accompagnò in una casa religiosa, dove mi
incontari con altri padri che appartenevno all'ordine degli Scalabriniani.
Quando mi chiesero dove andavo e risposi " New Mexico",
dissero che ero sbarcato nel posto sbagliato e, per convincermi che il Messico era situato in
un'altra parte del mondo, mi mostrarono una carta geografica; ma io ero
convinto di essere arrivato nel paese giusto e mostrai un dollaro americano che
avevo in tasca. Mi dissero che avevano visto passare migliaia di altri
immigrati, ma non avevano mai sentito nominare la località che io avevo
menzionato. Forse con il mio accento italiano io avevo un pò cambiato il suono
del nome del paese, rendendolo incomprensibile.
Un padre interuppe il superiore e disse che solamente padre Antonio avrebbe
potuto risolvere l'enigma. Dopo un'ora giunse padre Antonio, un uomo di statura
bassa, ma robusto, che con tono secco disse: " il ragazzo ha ragione; lo
sbaglio si deve all'abitudine italianizzare tutti i nomi del mondo,
interpretando New Mexico con Nuovo Mexico ".
Padre Antonio raccontò che, quando aveva visitato dieci anni prima questo
Stato, arrivò in un paesetto chiamato Albuquerque, tra le montagne, dove
risiedeva una minuscola colonia, per la maggior parte toscana, arrivata
nell'Ottocento ed inseritasi sulle sponde del Rio Grande, coltivando frutta e
vegetali e creando in quella zona un paradiso. Io avevo grande desiderio di
visitare la comunità di minatori e padre Antonio disse che in quella contrada
si trovava il paesello di Gallup.
CONTINUA..............