Ruggero Orlando
Orlando, Ruggero. - Giornalista italiano (Verona 1907 - Roma1994). Durante il regime fascista andò esule a Londra, dove fu corrispondente politico perRadio Italia (1940-42) e, in seguito, per il servizio europeo della BBC (1943-44); nel 1944-45 ebbe l'incarico di tenere i collegamenti tra le forze alleate e la resistenza. Primo corrispondente dall'estero dell'
Avanti! (dal 1945), dal 1947 al 1954 fu corrispondente da Londra per la RAI, e, in seguito, per un lungo periodo da New York (1954-72).
Un Incontro Particolare
Siamo negli anni fine cinquanta, tutta la mia esperienza di vita ruotava completamente intorno alla mia famiglia ed alla mia comunita`. Non avevo mai avuto l`opportunita` di socializzare con persone fuori dal mio cerchio di conoscenze. Tutto questo comincio` a cambiare con l`avvento del Club Maiella e della responsabilita` che mi diedero di rappresentarlo presso la lega Italo-Americana calcio di New York. Fu li` che cominciai a conoscere personalmente gente di alto profilo economico, culturale ed artistico della comunita` italiana di New York. Questa storiella comincio` nella prima riunione della Lega che si tenne nei locali del giornale " Il Progresso Italo-Americano Di New York". Ci furono spiegate le normative da seguire per la participazione al primo campionato della Lega stessa. Ed il redattore sportivo del giornale, Giovanni Billi, un uomo di grande cultura e di nobile provenienza, ci spiego` che era intenzione del giornale di creare una pagina nell`edizione del Giovedi` tutta dedicata alle partite della nostra Lega, e ci sprono` a tutti i rappresentanti delle squadre di chiamarlo telefonicamente dopo le partite domenicali con un piccolo resoconto che poi lui avrebbe elaborato e stampato nel giornale del Giovedi`. Passarono alcune settimane e mi venne in testa di domandare al Sig. Billi se invece di chiamarlo mi fossi cimentato io stesso a scrivere un resoconto della mia squadra. Capivo che chiedevo troppo, ma ci provai lostesso. La risposta fu affermativa. Mi disse di spedigli il mio articolo non piu` tardi del Lunedi` perche` lui lo doveva prima redigere e poi pubblicarlo il Giovedi`. La domenica seguente, la sera a casa, cominciai a scrivere il mio primo articolo, cercai di essere imparziale e soprattutto di essere coerente in cio` che scrivevo. Finito l`articolo cominciai ad avere i miei dubbi. Sapendo i miei limiti pensai che forse stavo pretendendo troppo, che forse era meglio fare una telefonata e finirla li`. Intutto il mattino seguente spedii questo articolo sperando che il sig. Billi lo avrebbe cestinato. Invece non fu cosi`. Il Giovedi` nella pagina sportiva del Progresso con un, a mio avviso, immeritevole risalto, l`articolo, col mio nome, venne pubblicato per intero. Naturalmente questo creo` un po` di malcontento tra i rappresentanti di altre squadre, qualcuno disse che si stava sconfinando in favoritismi che lui non condivideva. Nella riunione che segui`, il signor Billi per calmare qualsiasi polemica prego` tutti, se volevano o potevano, di fare la stessa cosa che avevo fatto io. Spiegando che avrebbe messo il nome dell`autore dell`articolo solo se l`articolo stesso non doveva essere redatto per intero. Ma la sorpresa piu` grande di quella riunione fu quando il redattore capo del giornale, il grande giornalista italiano Ruggeri Orlando, corrispondente della Rai qui a New York, fece il suo ingresso nella sala della riunione. Prima ci fece a tutti l`augurio per un buon campionato, poi lodo` l`impegno di tutti noi nell`espletare il nostro compito, ed infine, a mia sorpresa, chiese al sig. Billi chi era Donato D`Orazio. Rimasi di stucco, non capivo come un uomo di quella statura volesse conoscermi. Mi invito` nel suo ufficio, ero esterefatto, non sapevo come comportarmi, cosa dire. Lui era un uomo che imponeva rispetto, con una voce cavernosa che lo aveva reso famoso in Italia e nel mondo. Mi fece alcune domande personali e poi mi chiese quanti anni di scuola avevo frequentato. Gli risposi che avevo frequentato in tutto otto anni. Rimase un po in silenzio e poi disse " questo e` uno dei drammi dell`emigrazione e della poverta` che regna nel nostro paese, tanti ragazzi come te, che in circostanze normali avrebbero potuto raggiungere con lo studio posizioni piu` consono alle loro potenzialita` sono stati costretti a ricominciare in un mondo che non e` loro". Intutto, continuo`" ho letto il tuo scritto, sei veramente bravo" Queste parole detto da un icona del giornalismo italiano mi fecero tanto bene.