Piccoli comuni in piazza a Roma
Gli amministratori comunali di Cansano con il testa il sindaco Mario Ciampaglione hanno partecipato ieri 26 agosto alla manifestazione degli enti locali sotto i mille abitanti contro gli accorpamenti previsti dalla finanziaria. Lunedì scendono in strada anche i sindaci delle grandi città. “Questo è un taglio alla democrazia, non ai costi della politica. Siamo favorevoli alla gestione associata dei servizi, ma l’eliminazione dei comuni sarebbe il nostro 8 settembre.
La mobilitazione è appena cominciata”
. «La nostra storia vale più dei vostri privilegi», gridano in coro decine di cartelli.
Piccoli cartelli raccontano il loro desiderio: «I giovani vogliono poter vivere e lavorare nei loro piccoli Comuni».
Il sindaco, Mario Ciampaglione, giudica sconsiderata l’ipotesi del sindaco unico.
«Un ritorno al podestà. O al borgomastro di una volta. E addio alla democrazia».
Con un calcolo a spanne le piccole entità in via di cancellazione dovrebbero aggirarsi attorno alle 1.900: secondo il progetto di Berlusconi e Tremonti si dovrebbero accorpare in unità più grandi condividendo la gestione dei servizi con un risparmio di otto miliardi (o almeno è quello che sostiene Calderoli, ma non la relazione tecnica sulla manovra). La scelta dei servizi in condivisione, peraltro, è accettata– e largamente già applicata – anche dai comuni, che contestano la necessità di cancellare con un tratto di penna strutture amministrative che hanno storia assai antica e danno senso alle comunità
“Tutti insieme costiamo come 13 deputati”, ha spiegato la presidente Franca Biglio. “Questo è un taglio alla democrazia, non ai costi della politica. Siamo favorevoli alla gestione associata dei servizi, ma l’eliminazione dei comuni sarebbe il nostro 8 settembre. La mobilitazione è appena cominciata”, ha scandito Lido Riba, presidente dell’Uncem Piemonte. E siccome un tocco di comicità in Italia non manca mai, già sono arrivati sui giornali “il principato di Filettino” e la battaglia di quelli di Ventotene che non vogliono finire “sotto Ponza”.
le assicurazioni che ci ha dato Gianni Letta
“Accogliamo con soddisfazione la disponibilita’ del governo nazionale a ridiscutere la norma della manovra che cancellava i piccoli comuni. Sin dal primo momento, abbiamo sostenuto che non era questa la ricetta per ridurre i costi della politica. L’unico risultato sortito da quella norma, a fronte di un risparmio veramente esiguo, sarebbe stato di cancellare l’identita’ di piccole comunita’ con secoli di storia e che sono, al contrario, un patrimonio culturale da difendere”.