A causA che Sulmona e Pratola sono le principali citta' della Valle Peligna,
quando Dio creo' gli Abruzzi gli dono' mandorle, fighi e vigne.
E a Pacentro che dalla Valle e' piu' lontano ci dono' il Morrone.
Pettorano che della valle e' l'inizio, lo accontento' col fiume Gizio.
Pero' a Cansano, la borgata piu bella ci dono' la Majella,
allora Campo Di Giove, per la rabbia di aver perso la Majella,
costruirono un tavollaccio cosi' a fermar lo spunto del Sole
a coloro all'ovest del Guado di Coccia, La Fara San Marino avendo perso
la vendita a Cansano dei loro spaghetti buttarono giu' il tavolaccio
a rischio di essere mandato dai Campogiovesi a feriti a letto.
Cose da pazzi:
Anni ed anni fa' la famosa ditta di cofetti a Sulmona aveva anche un pasitificio, un Cansanese per celebrare il matrimonio della sua figlia ando' a Sulmona a comprare i spaghetti, nelle entrare il pastificio Don Luigi non era li', c'era il suo figlio, ed il giovane domando' al Cansanese che cosa voleva, il Cansanese disse che aveva bisogno di un paio di casse di spaghetti, pero' preferiva di parlare a suo padre: Don Luigi. Il giovane gli disse: Aspetti un momento che lo vado a chiamare!. E cosi' ando' al muro dove c'era la cassetta col telefofono e comincio' a parlare. Il Cansanese gli disse: Ma che fai,che sei matto?. Ed il giovane rispose: No! sto' a parlare con mio padre!. Il Cansanese rispose: Ma je pussibbele ca Don Luigi nghe quiglie panzone sta a esse dentere assa' casciette. Believe it or not, it happened!. Apu' nte fa quatt becchiere! Buona Pasqua
a voi tutti!. Salvatore