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Turismo: posti di lavoro in Abruzzo per figli e nipoti di emigrati abruzzesi

Curriculum vitae al Cram entro il 15 dicembre 2006

L'AQUILA – Un'agenzia di viaggi fornitore del Cram, seleziona, per le proprie sedi in Abruzzo, addetti al booking e alla prenotazione aerea. I candidati dovranno essere giovani figli o nipoti di emigrati abruzzesi, con passaporto italiano, attualmente residenti all´estero, con esperienza minima di lavoro in agenzie di viaggio, purché sappiano usare il terminale di prenotazione aerea Sabre. I candidati, inoltre, dovranno conoscere il pacchetto Office e le lingue italiana e inglese.

Gli interessati possono inviare, tassativamente entro il 15 dicembre 2006, il curriculum vitae, completo di fotografia, all'e-mail: presidenza.cram@regione.abruzzo.it (Inform) 

ITALIANI ALL'ESTERO

Gala di Filitalia National: premiati a Filadelfia tre italiani distintisi per i loro meriti

FILADELFIA -Grande festa a Filadelfia per tre illustri italiani. Nei giorni scorsi Filitalia National, ha celebrato il suo anniversario con un gala dinner nei saloni del ristorante Colleen's .

Una serata-evento organizzata da Filitalia, come ogni anno, per la premiazione di alcune personalità maggiormente rappresentative della comunita‘ italiana, distintesi nelle loro  attivita‘.

 Il dr. Peter Arcuri, l'on.le Ronald Donatucci e il cav. Vincenzo Marra, sono i tre premiati del riuscitissimo evento annuale che si e‘ svolto alla presenza del Console Generale d'Italia a Filadelfia, dr. Stefano Mistretta e di altri graditi ospiti.

Tra gli invitati abbiamo notato il presidente del Club Filitalia di Milano Pier Paolo Piedimani che ha consegnato targhe ricordo ad esponenti di Filitalia; il presidente dei Molisani dr. Anthony Colavita; il vice presidente dell'Associazione regionale calabrese Mimmo Lapa; il presidente dell'Associazione regionale siciliana avv. Joseph Rollo e l'avv. Dante Mattioni presidente dell'Associazione Cavalieri d'Italia, e tanti altri. 

Il dr. Peter Arcuri, che è presidente della clinica Arcuri Ricerche e pratica medicina familiare a Filadelfia, è stato insignito con l'Humanitariam Award. Il dr. Arcuri è nato a Caraffa, in Calabria ed ha conseguito la laurea in medicina presso la Temple University. È stato insignito per i suoi meriti scientifici e le sue ricerche nel campo della medicina.  All'onorevole Ronald Donatucci , noto avvocato e grande esponente politico dell'aria metropolitana di Filadelfia, è stato assegnato il premio “Citizenship Award”. L'avvocato  Donatucci sin da giovane ha avuto ruoli di alta responsabilità nella politica cittadina. Attualmente, ricopre la carica di Register of Wills and Cleark of Orphan's Court di Filadelfia.  Il cav. Vincenzo Marra, di New York,  ha ricevuto il premio “Education & Leadership Award”. Il premio è il riconoscimento del suo impegno e della sua dedizione alla cultura e la lingua italiana.

Il cav. Marra è un noto esponente della comunità italiana di New York. E‘ il fondatore di ILICA “Italian Language Inter-Cultural Alliance”. Una associazione che promuove la lingua, le tradizioni e la cultura italiana. 

L'incontro è stato aperto dal presidente dr. Pasquale Nestico, che si è intrattenuto sul significato dei premi, sui criteri di attribuzioni e sui relativi indiscussi meriti dei tre premiati e sul nuovo corso di Filitalia National  improntato, volutamente e decisamente, verso le attività culturali oltreché sociali e ricreative. 

Il gala si è concluso, a tarda sera, con le danze eseguite al ritmo dell'orchestra Adonis. (Luigi Patitucci-America Oggi/Inform)


Dal “Corriere Canadese”, Toronto, 28.11.2006

Canada, il contributo italocanadese alla politica

Il lascito passato e le sfide future secondo Sorbara, Marchi e Carella

TORONTO - Valutare successi e insuccessi degli italocanadesi nell'arena politica non è cosa semplice. Da un lato, le recenti sconfitte elettorali subite da sindaci italocanadesi nelle competizioni di Vaughan, Hamilton e Ottawa possono essere viste come negative a livello amministrativo. D'altro canto, tuttavia, il governo al potere in Ontario continua a comprendere una quota piuttosto alta (una dozzina all'ultimo conto) di italocanadesi, che chiaramente rappresentano una fetta ampia e in crescita del Partito Liberale provinciale.

Lo sforzo per mettere in prospettiva l'esperienza politica della comunità italocanadese ha ricevuto sabato scorso al Columbus Centre il contributo di tre politici di vaglia. Sergio Marchi, ex ministro federale e ambasciatore del Canada presso l'Organizzazione Mondiale del Commercio, Greg Sorbara, ministro delle Finanze dell'Ontario e Tony Carella, consigliere municipale di Vaughan, erano stati invitati dalla Cattedra di Italianistica Mariano A. Elia a esporre i propri pensieri ed esperienze in proposito di fronte a una piccola platea di accademici e altri osservatori interessati.

Marchi, eletto per la prima volta a Ottawa nel 1984, ha suddiviso i contributi degli italocanadesi nella sfera politica in tre fasi distinte, a partire dall'elezione di Charles Caccia nelle elezioni del 1968 nel collegio elettorale di Davenport a Toronto.

Ritrovarsi ad essere l'unica voce della propria comunità, una realtà vastissima tenuta insieme più dai legami linguistici e culturali che dai confini di un collegio elettorale, fu per lui un peso enorme, e le aspettative furono spesso più alte del ragionevole, ha dichiarato Marchi, aggiungendo che all'epoca gli immigrati italiani del dopoguerra erano più interessati a trovare lavoro e mantenere le famiglie che a fare politica.

La seconda fase della politica italocanadese, ha continuato Marchi, ebbe inizio nei primi anni Ottanta, quando 4 dei 5 candidati al Parlamento federale nel collegio elettorale di York West avevano un cognome terminante per vocale (Marchi avrebbe finito col vincere il seggio).

L'oratore ha ricordato un episodio sgradevole accadutogli mentre percorreva il quartiere, quando un elettore particolarmente offensivo gli disse che non avrebbe mai votato per un italiano. Marchi gli rispose che in quel caso gli restavano poche alternative, dato che in quel collegio anche i candidati dell'Ndp e del Partito Conservatore erano italocanadesi.

«Una critica che ho sentito spesso è: "Non potete essere più uniti?". Probabilmente hanno ragione, ma non mi viene in mente nessun'altra comunità che sia più unita» ha detto Marchi, prima di passare a discutere la terza fase, tutt'ora in atto. A suo parere, la prossima generazione non voterà guardando al cognome sulla scheda: la comunità italocanadese è talmente intrecciata nel tessuto della società canadese che gli elettori di domani rifiuteranno «un approccio incentrato sull'etnicità. È un fatto col quale la nostra comunità dovrà fare i conti». I mutamenti demografici e la crescente globalizzazione faranno sì, sempre secondo Marchi, che l'etnia di appartenenza sarà vista dai giovani come «un bonus, ma non una ragione sufficiente per eleggere un dato candidato».

Simili opinioni sono state espresse anche da Tony Carella, che, come Marchi, è nato fuori dal Paese nel quale oggi ricopre una carica (Marchi è nato in Argentina, Carella a San Francisco).

Data la mutevole natura del mosaico canadese (con i flussi di immigrati dallo Stivale ormai rimpiazzati da quelli da altre parti del mondo), Carella ha sottolineato l'importanza che i politici italocanadesi si rivolgano a nuovi gruppi di immigrati.

«Data la crescente varietà (in Canada), è ancora valido il vecchio modello di mediazione etnica in politica?» si è chiesto retoricamente, citando il fatto che persino a Woodbridge la percentuale di italocanadesi è in diminuzione e che, in veste di rappresentante di tutti gli elettori, egli deve appoggiare la costruzione sia di chiese sia di moschee. Il contributo degli italiani nelle istituzioni canadesi dev'essere un contributo di tolleranza della diversità.

Guardandosi intorno, ha aggiunto: «Noi siamo un'altra dimostrazione dell'arrivo degli italiani nella stanza dei bottoni», e ha detto che i politici italocanadesi dovrebbero sforzarsi di conseguire due obiettivi: «Migliorare la nostra reputazione professionale e l'opinione che il vasto pubblico ha della nostra comunità».

Il terzo oratore, Greg Sorbara, ha dichiarato che gli è dispiaciuto di vedere tre sindaci italocanadesi perdere le elezioni, ma che perdere fa parte della politica e non è un segno che l'influenza italiana a Ottawa, Queen's Park o altrove stia svanendo.

«(Il premier) McGuinty dice che a volte, quando parla al gruppo parlamentare, gli sembra di stare parlando col parlamento italiano» ha detto Sorbara. Ha aggiunto poi che ha sempre riconosciuto l'importanza di essere un modello per la collettività fin dalla sua prima elezione nell'85, momento in cui Sorbara, nativo di Toronto Nord, iniziò a pensare seriamente alla questione della sua appartenenza etnica.

A dimostrazione dell'affermazione di Marchi sul fatto che nessuna comunità in Canada è mai completamente concorde, Sorbara ha dimostrato chiaramente di avere ancora un sassolino nella scarpa verso il comandante dell'Rcmp, Giuliano «Zaccardelli e i suoi federali», la cui indagine sui rapporti tra Sorbara e il Royal Group of Technologies hanno costretto il politico a prendersi «una vacanza di sei mesi».

Sorbara ha però preferito concentrarsi sugli aspetti positivi, affermando che presto o tardi la comunità italocanadese vedrà uno dei suoi figli diventare premier o primo ministro.

Fino ad allora, come Carella, ha esortato il pubblico a rivolgersi ai nuovi gruppi di immigrati, che sono ancora poco rappresentati nelle istituzioni e affrontano gli stessi problemi degli italiani del dopoguerra. «Non c'è più il Molo 21, ma ci sono uffici come quelli del Molo 21 in ogni aeroporto» ha concluso Sorbara.

Dopo le brevi prolusioni degli oratori, è stata data la parola al pubblico, moderato da Livy Visano, docente dell'Università di York.

Un membro del pubblico ha osservato che non si può definire la comunità semplicemente sulla base dei cognomi, o si rischia di allontanare i figli di matrimoni misti o le donne italiane che sposano mariti non italiani.

Un'altra persona ha definito la presentazione «una specie di "vogliamoci tutti bene"» che non offriva alcuna prospettiva politica se non quella liberale.

Ha chiesto che gli oratori citassero risultati specifici ottenuti da politici italocanadesi.

Carella ha risposto vantando la tolleranza e la diversità come contributi italiani all'agone civico, mentre Sorbara ha citato orgogliosamente i propri sforzi per «sbarazzare l'Ontario del Governo Harris». Marchi ha fatto presente che durante la sua gestione del ministero della Cittadinanza e Immigrazione, negli anni Novanta, si rifiutò di introdurre una tassa individuale per gli immigranti e aumentò la disponibilità di lezioni di lingua per tutti i nuovi venuti. (John Hanan-Corriere Canadese)

DIRITTI UMANI

Iniziativa promossa dalla Comunità di Sant'Egidio

Oggi nel mondo 500 “Città per la Vita-Città contro la Pena di Morte”

Marrazzo (Regione Lazio): “Una rete contro la pena di morte”

ROMA - “No Justice Without Life” è l'appello della quinta Giornata internazionale “Città per la vita - Città contro la pena di morte” (v . Inform n.222 http://www.mclink.it/com/inform/art/06n22232.htm ). Oggi 30 novembre, infatti, oltre 500 città, 33 capitali, sparse tra i cinque continenti, si collegano  con Roma che, illuminando il Colosseo, si pone alla testa di una mobilitazione internazionale che chiede la fine di tutte le esecuzioni capitali. Era infatti il 30 novembre 1786 quando il Granducato di Toscana, primo stato europeo a farlo, abolì la pena capitale dal proprio ordinamento.

L'iniziativa è stata organizzata dalla Comunità di Sant'Egidio in collaborazione con il Comune di Roma la Regione Lazio e l'Università di Roma Tre ed è sostenuta dalle principali associazioni internazionali per i diritti umani, che fanno parte della “World Coalition Against the Death Penalty”; tra queste Amnesty International, Ensemble contre la Peine de Mort e International Penal Reform.

Intervenendo alla conferenza stampa a Palazzo Leopardi, Piazza Santa Maria in Trastevere, Piero Marrazzo, Presidente della Regione Lazio, ha ricordato le iniziative di una Regione sempre più caratterizzata come “luogo di dialogo” e ha sottolineato come alla base di questo grande appuntamento ci sia proprio “un'idea forte: la politica delle reti che accomuna istituzioni e associazioni in un appello che parte dalle grandi città, dalle grandi comunità e arriva agli Stati”. “Una società – ha aggiunto Marrazzo - che ritiene che con la pena capitale si risani un delitto sbaglia”. (Inform)

Da “La Voce d'Italia”, Venezuela, 1 dicembre 2006

Nell'intervista concessa alla “Voce” il viceministro degli Esteri fa un primo bilancio della sua missione e degli incontri sostenuti con le autorità venezuelane

Danieli, una missione che si presenta concreta nei fatti

CARACAS - Sequestri, espropri, indigenza. Sono questi, oggi, i problemi che più stanno a cuore alla nostra Collettività. E sono anche le ragioni all'origine della visita in Venezuela del viceministro degli Esteri con delega agli Italiani nel Mondo, Franco Danieli. Quattro giorni che, poi nella pratica, si sono ridotti a due. Un vero “tour de force”, visto che il viceministro, durante la sua breve permanenza in terra venezolana, non solo ha trovato il tempo per visitare la scuola italiana “Agustín Codazzi” e l'Università “Santa María”; incontrare la nostra Collettività di Caracas, nel Centro Italiano Venezolano; e dialogare con il Vicepresidente, Josè Vicente Rangel; con il ministro dell'Economia, Jorge Giordani; con il viceministro degli Esteri con delega per l'Europa, Rodrigo Cháves; e il viceministro dell'Interno con delega alla Sicurezza Cittadina, Jesús Villega Solarte; ma anche per ascoltare i nostri connazionali di Maracay e di Maracaibo, dove la piaga del sequestro è dilagante. Insomma, non ha dimenticato gli italo-venezolani della provincia, come troppo spesso fa chi viene  dall'Italia. Per una “puntatine strategica” a Los Roques non c'è stato tempo. Ma è evidente che al Viceministro Danieli premeva più conoscere i nostri problemi e conoscerli raccontati dai protagonisti, che sorseggiare un “daikiri” confortato dal sole tropicale.

- C'è un'emergenza; un'emergenza inerente alla sicurezza dei connazionali - dichiara alla “Voce” attimi dopo l'incontro con gli italiani di Caracas, nel Salone Italia del nostro Centro ItalianoVenezolano -. Ci sono stati episodi di violenza; casi di sequestri che si sono conclusi tragicamente, come quello dell'imprenditore Filippo Sindoni. E' un problema, quello dei sequestri, che riguarda la comunità italiana ma anche, è evidente, i cittadini venezolani e quelli di altri Paesi. E' un problema serio, molto serio per lo Stato e per il Governo. Noi abbiamo esposto in termini molto netti le preoccupazioni della Comunità. Abbiamo ricevuto risposte che consideriamo positive in termini di disponibilità politica da parte del Governo venezolano; risposte concrete che ruotano essenzialmente attorno ad una più elevata capacità delle Forze dell'Ordine di sviluppare azioni di prevenzione e anche di repressione di questi fenomeni.

- La delegazione dell'Unità di Crisi, con a capo la dottoressa Belloni, sottolineò l'importanza di una legislazione “ad hoc” per combattere la piaga del sequestro. E' inutile avere degli ottimi agenti se poi non si ha un corpo giuridico che gli permetta di agire.

- La missione dell'Unità di Crisi, che inviai a luglio se ben ricordo, doveva rispondere a delle emergenze - spiega -. Quella missione ha avuto il merito di proporre delle ipotesi di lavoro che ora si traducono in fatti. La prima è una iniziativa che riguarda la disponibilità del Governo italiano ad addestrare 20 funzionari di polizia venezolani, mettendoli a conoscenza di quelle che sono le tecniche, ma anche le nuove tecnologie, per sviluppare azioni di contrasto al fenomeno dei sequestri. Noi abbiamo già comunicato che siamo pronti a questa attività di addestramento. Solo aspettiamo i 20 nominativi.

Sostiene che ci si è impegnati anche ad una seconda tappa della quale prevede la presenza in Venezuela di funzionari di polizia italiana, “perchè possano sviluppare un'attività di addestramento per un numero più consistente di funzionari di polizie e delle forze di sicurezza locali”. - E' evidente che questa attività - precisa - deve andare avanti di pari passo con una valutazione delle legislazioni che esistono a livello mondiale per contrastare il fenomeno. Ci sono strumenti che sono stati sperimentati in tante altri Paesi, anche in Italia. Sono strumenti normativi. Noi siamo disposti, siamo pronti a collaborare anche in questo versante.

Il Viceministro, poi, ci informa della visita, nei primi mesi del prossimo anno e quindi in data relativamente recente, del Procuratore Nazionale Antimafia, Pietro Grasso.

- Il Procuratore - spiega - si occuperà del problema anche dal punto di vista della legislazione antimafia. Sequestro e mafia sono problemi sovrapponibili. Questo, quindi, ciò che abbiamo concordato. In parallelo,il Governo italiano provvederà ad una opportuna azione informativa dei connazionali. Si tratta di nozioni semplici, molto elementari per invitarli ad un atteggiamento di maggior responsabilità, prevenzione e cautela quotidiana.

- I sequestri negli ultimi mesi, non sono l'unico problema che preoccupa la nostra Collettività. L'occupazione di terre, gli espropri sono altre questioni non meno importanti. Ne avete parlato con le autorità locali? Cosa vi è stato detto?

- Sì - afferma - abbiamo notato che, nel corso degli ultimi tempi, c'è stato un aumento degli espropri, nei confronti della Comunità italiana. Assieme a questo problema abbiamo posto anche il tema delle occupazioni di terre.

 Ci dice che l'esproprio per pubblica utilità esiste in tutti gli ordinamenti, compreso quello italiano. E prosegue:

- L'importante è che ci sia una esigenza reale per procedere all'esproprio e che ci sia un risarcimento in termini economici, per il danno arrecato ai proprietari. Questo risarcimento, poi, deve avvenire in tempi relativamente brevi, altrimenti il tutto rischia di tradursi in ingiustizia. Anche sull'argomento abbiamo ottenuto delle risposte molto nette e rassicuranti. C'è una disponibilità del viceministro dell'Interno ad esaminare i casi che l'Ambasciatore segnalerà, per affrontarli singolarmente e in maniera puntuale. (Mauro Bafile-La Voce d'Italia/Inform)

L'assegno sociale

Crisi economica e indigenza. Come nel resto dell'America Latina, anche in Venezuela cresce la povertà. E la nostra Comunità non è estranea al fenomeno. Sono sempre più i connazionali bisognosi della nostra solidarietà; sempre più quelli meno fortunati che, dopo una vita di lavoro, versano in condizioni di indigenza.

- Sappiamo che, nonostante l'impegno dei nostri parlamentari, con i tagli fatti alla Finanziaria per quest'anno di “assegno sociale” non se ne parla. Ma nel prossimo?

- La situazione di indigenza, in America Latina - corregge l'intervistato - non è in aumento. Sta calando perchè in Paesi come l'Argentina, l'Uruguay o il Brasile, si è superati o si sta superando la criticità dell'economia, del sistema industriale. L'Argentina, almeno da due anni, ha una crescita attorno all'8 per cento. Questa crescita consente anche ai nostri connazionali che erano caduti nella sfera dell'indigenza di tornare ad emergere. Questo è un dato generale dell'America Meridionale.

- Sarà pur vero, ma in Venezuela ci risulta che il fenomeno dell'indigenza non si stia riducendo. Anzi, è in crescita.

- La situazione venezolana - ci dice ora - indica una percentuale bassa ma leggermente crescente di connazionali che vivono in condizioni di indigenza. Noi a questo fenomeno risponderemo con i capitoli che abbiamo a disposizione. Sono quelli relativi all'assistenza diretta ed indiretta che nella prossima finanziaria sicuramente aumenteranno.

Dopo aver sottolineato che, “per la prima volta negli ultimi anni, ci sarà un aumento consistente sul capitolo dell'assistenza diretta, che è già aumentata di quattro milioni di euro e aumenterà ancor più quando sarà approvata questa Finanziaria”, soggiunge:

- Con questo denaro vogliamo garantire innanzitutto l'assistenza sanitaria e ospedaliera ai connazionali che non se la possono permettere. Ciò vuol dire che stipuleremo convenzioni con società di assicurazioni per consentire ai nostri connazionali di potersi fare assistere sia a livello di medicina generica sia nei casi di necessità più gravi in Ospedali con prestazioni specialistiche-tecnologiche di alto livello. Questo è un passo importante. E' la prima volta che si va da una convenzione di assistenzialismo ad una più innovativa, più moderna di tutela sociale diffusa, generalizzata nei confronti delle nostre Comunità.

- Se l'assistenza medico-sanitaria è assai importante, ancor più lo è, specialmente per gli anziani, un aiuto per l'acquisto delle medicine che, in Venezuela, hanno prezzi proibitivi. Lo facciamo presente al viceministro Danieli il quale precisa: - Parlo innanzitutto di assistenza sanitaria e ospedaliera; ma possiamo prevedere, nella contrattazione che faremo, anche l'assistenza farmaceutica. Non credo che ci siano vincoli alla definizione delle polizze assicurative.

Un documento di viaggio

Dubbi e perplessità. E' vero, quando si parla di un diritto come quello sacrosanto della cittadinanza o di rimediare ad una ingiustizia, non ce ne dovrebbero essere. Eppure... A volte le circostanze, e l'esperienza di un passato non distante, possono creare un clima di diffidenza che, poi, condiziona decisioni assai importanti.

- Durante l'incontro con imprenditori e rappresentanti delle multinazionali italiani, in residenza dell'ambasciatore, ha espresso alcune dubbi circa il ripristino della cittadinanza. Incertezze che hanno causato qualche sorpresa...

- No, non ho posto dubbi - ci interrompe per correggerci -. Ho solo detto che esiste il concetto dello Juris Sanguinis, in base al quale tutti coloro che ne hanno diritto possono ottenere la cittadinanza. Ho comunque fatto notare che, purtroppo, in molte parti del mondo e in America Latina in particolare, ci sono potenziali cittadini italiani che, una volta ottenuto il documento, ci dicono: “Della cittadinanza non ci interessa nulla, ci serviva il passaporto come documento di viaggio”. Ed allora no! Non voglio rilasciare un documento di viaggio. Vorrei che chi chiede il nostro passaporto lo faccia per ragioni più nobili. Abbiamo un riscontro di quel che dico. Insomma, si vuole il passaporto italiano per poi viaggiare in Spagna o negli Stati Uniti. E' questa l'unica annotazione da me fatta. E, mi pare, sia oggettiva.

La nostra stampa

Rai International e stampa italiana all'estero. Sulla prima ha detto senza mezzi termini quel che pensa ed ha spiegato anche quale è la svolta desiderata. Sull'altra, invece, nulla. Eppure, offre un servizio alla Collettività, intervenendo con coraggio là dove c'è bisogno di difendere i diritti dei connazionali. E' per questo che chiediamo:

- Quali sono i progetti del Governo per quel che riguarda la stampa italiana all'estero. Come si pensa di aiutarla affinché possa continuare a svolgere il suo ruolo in difesa degli interessi dei Connazionali e dell'Italia?

- Intanto - ci dice - un'attività l'abbiamo svolta, non con questo ma col Governo precedente. E' un percorso che è iniziato con la Finanziaria del 2006, quando abbiamo recuperato i tagli del 40 per cento retroattivi ai finanziamenti che lo Stato italiano eroga ai quotidiani ed ai giornali editi all'estero. Ciò avrebbe comportato la morte inesorabile di tante testate. Insomma, abbiamo recuperato dei tagli gravissimi.

Sostiene che è nelle intenzioni del Governo approvare un aumento a partire già dal prossimo anno. Poi soggiunge:

- Noi abbiamo poche testate che fanno informazione seria. Ma i nostri finanziamenti sono a pioggia. Raggiungono anche quelle testate artigianali, fatte in casa di cui non abbiamo, ad esempio, la certezza della diffusione, della distribuzione. Credo che bisogna avviare un'attività seria di controllo per potenziare e sostenere ancor più quelle realtà che effettivamente fanno informazione seria e certificata.

Nessun retropensiero giustificato

E' la domanda che in tanti si sono posti. E che non potevamo fare a meno di rivolgere al viceministro Danieli. Perchè la visita ufficiale di un viceministro degli Esteri in prossimità di una elezione presidenziale che, comunque vada, è destinata a cambiare profondamente la mappa politica del Paese? Perchè un “tour de force” tale per incontrare ministri che chissà se fra qualche settimane saranno ancora in carica?

Anche in questa occasione, pur malcelando un certa molestia, affronta l'argomento con decisione e chiarezza. - Sono domande che hanno un evidente retropensiero – afferma subito -. Ma sono dubbi che non esistono, che non devono esistere e che non voglio assolutamente che esistano. E se dovessero apparire reagirei in maniera molto netta.

Sostiene che in “Venezuela si vive un momento di emergenza”.  E precisa:

- Dovevo venire, ed anche in maniera rapida. Perchè ora? Perchè si è aperta una finestra di 10 giorni durante i quali il Senato non lavora, poiché la Finanziaria è all'esame delle Commissioni parlamentari alle quali i senatori rappresentanti del Governo non partecipano. Era questa l'occasione giusta. Il mio momento di libertà, essendo anche senatore. Questo è il primo punto. Il secondo punto è che il due dicembre sarò a Nizza per fare da padrino al battesimo di un bambino. Si chiama Giuseppe Garibaldi ed è uno dei discendenti del nostro eroe. Poi ripartirò per l'Argentina. Ecco, questo è il panorama dei miei impegni detto in maniera molto netta. Non può essere assolutamente giustificato nessun retropensiero. (M.B.-La Voce d'Italia/Inform)

FINANZIARIA INFORM - N. 226 - 1 dicembre 2006

Quasi 5 mila emendamenti al Senato

217 le modifiche presentate dal Governo: l'editoria recupera i 40 milioni di euro tagliati dal decreto Bersani. 100 milioni a ricerca e università

ROMA – Alla Commissione Bilancio del Senato sono stati depositati poco meno di 5.000 emendamenti alla manovra economica. Di questi soltanto 217 sono stati presentati dal governo (169 emendamenti) e dal relatore Gianfranco Morando (48). Dato il grande numero di emendamenti depositati, l'Esecutivo non esclude il ricorso alla fiducia per evitare l'esercizio provvisorio del bilancio dello Stato.

Le modifiche che Governo e maggioranza si apprestano ad apportare alla Finanziaria in Senato valgono complessivamente circa 750 milioni. I fondi verrebbero per circa 320 milioni da risparmi di spesa, come tagli alle tabelle, alla Sace (la società che assicura i crediti alle esportazioni) e a Sviluppo Italia. I restanti 430 milioni sarebbero stati trovati grazie a maggiori entrate, soprattutto dal settore dei giochi. 

Tra le novità: con un emendamento del governo (ma potrebbe anche portare la firma del relatore Morando) vengono riassegnati al settore dell'editoria i 40 milioni di euro tagliati dal decreto Bersani e non rientrati nel maxiemendamento alla Finanziaria approvato dalla Camera. La cifra indicata nell'emendamento dovrà naturalmente confrontarsi con le disponibilità di copertura, ma il testo prevede questo importo.

E risorse arrivano per la ricerca e l'università. La maggioranza è orientata verso un incremento di 100 milioni dei capitoli università e ricerca. L'attuazione è subordinata al reperimento della copertura da parte del governo. (Inform)

 

FARNESINA

Le deleghe attribuite dal Ministro D'Alema

ROMA - La Farnesina ha reso note le deleghe attribuite dal Vicepresidente del Consiglio e Ministro degli Esteri D'Alema.

All'On. Ugo Intini sono state attribuite le deleghe in materia di: relazioni con i Paesi del Medio Oriente e dell' Africa del Nord; esercizio della presidenza della Commissione Nazionale per la promozione della cultura italiana all'estero; attività concernente l'esportazione di materiali d' armamento.

All'On. Patrizia Sentinelli sono state attribuite le deleghe in materia di: cooperazione allo sviluppo; relazioni con i Paesi dell' Africa Sub Sahariana.

All'On. Vittorio Craxi sono state attribuite le deleghe in materia di: relazioni con i Paesi dell' America del Nord; internazionalizzazione delle imprese; rapporti con le regioni; temi trattati in ambito Nazioni Unite ed Agenzie specializzate.

All'On. Famiano Crucianelli sono state attribuite le deleghe in materia di: relazioni bilaterali con i Paesi dell' Europa compresi i Paesi caucasici dell' ex Unione Sovietica; rapporti con le istituzioni dell' Unione Europea.

All'On. Donato Di Santo sono state attribuite le deleghe in materia di: relazioni con i Paesi dell' America Centrale e Meridionale; variazioni di bilancio e integrazioni dei capitoli di spesa.

Al Sen. Gianni Vernetti sono state attribuite le deleghe in materia di: relazioni bilaterali con i Paesi dell' Asia compresi quelli dell' ex Unione Sovietica e con i Paesi dell' Oceania e del Pacifico; problematica dei diritti umani e delle libertà fondamentali. (Inform)

 

UNIVERSITA'

I rapporti con l'Abruzzo, argomento di una tesi all'Università di Buenos Aires

BUENOS AIRES - L'Abruzzo è stato al centro di una tesi di post laurea, all'Università di Buenos Aires. Infatti, lo scorso 9 maggio presso la Facoltà di Economia dell'Università di Buenos Aires (UBA) si è svolta la cerimonia di consegna di diplomi di corsi di post laurea.

Tra quanti hanno ricevuto il diploma c'era anche la Dott.ssa Liliana Inés Curà , una laurea in economia e docente della stessa Facoltà, che ha ricevuto il diploma di “Specialista di amministrazione di imprese in crisi” dal direttore del citato master, Dr. Enrique H. Kiperman .

Liliana Inés Curá , è figlia di madre abruzzesa di Lanciano, provincia di Chieti , nella cui anagrafe è iscritta pure lei. E' anche socia e membro del direttivo del Centro Abruzzese di Buenos Aires (CABA) e la tesi sulla quale ha lavorato per ottenere il diploma ha un titolo molto evidente : ” Diseño de asistencia en salud para los abruzzeses residentes en la Argentina”, cioè un programma di assistenza sanitaria per gli abruzzesi residenti in Argentina.

Non si tratta di un modello assistenzialistico , ma di una proposta che consentirebbe alla Regione Abruzzo di ampliare la sua presenza in Argentina nel settore della sanità, partendo dal piano di assistenza ai corregionali e sviluppando successivamente una serie di interscambi benefici sia per l'Abruzzo che per l'Argentina in diversi altri settori a cominciare dal turismo, e dall'approfondimento dei legami culturali tra la Regione Abruzzo e gli abruzzesi residenti in Argentina, senza dimenticare l'istituzione della Camera di Commercio Abruzzese in Argentina e nuove proposte per i giovani, per assicurare la loro partecipazione nelle associazioni abruzzesi e quindi la loro continuità.

D'altra parte anche il CABA sta elaborando un progetto di promozione degli interscambi tra l'Abruzzo e l'Argentina in campo turistico, da presentare alle autorità della Regione. (Tribuna Italiana/ Inform )

COOPERAZIONE SCIENTIFICA

Bollettino della comunità scientifica in Australasia 2006

Dall'Ambasciata d'Italia a Canberra approfondimenti e tante informazioni sulla cooperazione tecnica fra Italia e Australia

CANBERRA - - Per stimolare la cooperazione bilaterale tecnica e scientifica fra l'Italia e l' Australia la nostra Ambasciata di Canberra ha pubblicato il Bollettino della Comunità scientifica in Australasia 2006. Una variegata pubblicazione, disponibile sul sito www.scientificambitalia.org, che viene curata dall'Addetto scientifico dell'Ambasciata d'Italia Nicola Sasanelli . Nel Bollettino gli esperti del settore ed i comuni lettori potranno trovare, oltre alle informazioni sugli eventi già promossi dall'Ufficio Scientifico dell'Ambasciata d'Italia a Canberra , notizie utili sul programma International Science Linkages (ISL). Un iniziativa di sostegno della cooperazione scientifica fra Italia e Australia che prevede una serie di conferenze e viene gestito dal Ministero australiano per l'istruzione, la scienza e l'informazione. Per quanto riguarda gli eventi futuri dal Bollettino viene segnalato il III Seminario estivo internazionale Jean Monnet che quest' anno avrà luogo a Roma, dal 3 al 14 Luglio, sul tema "Integrare l'Europa in un mondo in costante evoluzione". L'incontro, aperto agli studenti di tutto il mondo, è organizzato dal Centro per gli Studi Americani con la collaborazione dell' Euroforum di Firenze e con il patrocinio di importanti enti pubblici come la Commissione Europea, il Senato della Repubblica italiana e il Ministero delle politiche comunitarie. Nella pubblicazione anche alcune riflessioni sul Primo workshop italo-australiano di fisica statistica " Statistical System out of equilibrium : random systems and complex fluid "- una conferenza che avuto luogo nella Surfers Paradise ( Queensland ) dal 13 al 15 febbraio scorso - e sul convegno internazionale, svoltosi a metà febbraio presso Botanic Garden di Sidney, dal titolo " Australia-European Symposium on Mycotoxins and Food Safety ". Un incontro che è stato organizzato da Nicola Sasanelli con la collaborazione del CNR e dell''Istituto di Scienze delle Produzioni Alimentari (ISPA). Dal Bollettino emergono anche preziose informazioni sia sul nuovo Centro collaborativo dell'Organizzazione Mondiale della Sanità, diretto dallo psichiatra italiano Diego De Leo e collocato dal 2 marzo presso l' Australian Institute Suicide Research and Prevention (AISRAP), sia sull'innovativa tecnica per lo studio delle singole cellule sviluppata in Nuova Zelanda, con il nome di Biochip , da Maan Alkaisi del Dipartimento di Elettronica e Ingegneria informatica dell'Università di Canterbury a Christchurch .

Per quanto riguarda invece le dirette collaborazioni scientifiche fra Italia ed Australia ricordiamo il progetto, finanziato dal Consorzio Ricerche Lagunari, per lo studio dei flussi marini di Venezia e il programma, dal titolo " Wearable Monitoring Technology for Health , Fitness and Rehabilitation ", volto alla creazione di arti artificiali. Un'iniziativa che coinvolge il laboratorio di Biodesing del Politecnico di Milano e il Dipartimento di Ingegneria Elettronica dell'Università del New South Wales. Nella bollettino anche alcune interessanti finestre di approfondimento dedicate alla Commissione Europea, al primo anniversario del Protocollo di Kyoto , al complesso sviluppo della società cinese nell'area del Pacifico ed ai problemi etici e morali della scienza. Un contesto , quest' ultimo, dove la figura dei divulgatori scientifici sta assumendo sempre maggiore importanza.

Sul fronte della ricerca nel territorio dell' Australasia la pubblicazione propone due testi sul lavoro svolto dall'Istituto di ricerca "Cambia" nel campo delle biotecnologie applicate all'agricoltura e sulla lunga storia dell'Università di Roma "La Sapienza", che ha avuto inizio nel lontano aprile del 1303. Tra le tante notizie flash raccolte dal mondo delle riviste tecnico-scientifiche australiane ed italiane ricordiamo infine l'inaugurazione a Newcastle, da parte del Ministro per l'ambiente australiano Ian Campbell , del nuovo centro di ricerca sull'energia solare, denominato National Solar Centre (NSEC), e i dati sul preoccupante innalzamento dei mari nel XX secolo pubblicati dalla rivista internazionale Geophiysical Research .( M.G . -Inform )

CUCINA ITALIANA

A Roma la presentazione del programma “The Italian Culinary Academy”

Quando la nostra cucina fa scuola negli Stati Uniti

ROMA - Giovedì 15 giugno, alle ore 11.00, verrà presentato, presso la sede dell'Associazione Stampa Estera di via dell'Umiltà, il progetto “The Italian Culinary Academy”. Un programma per la diffusione dell'arte culinaria italiana negli Stati Uniti che nasce dalla collaborazione fra la scuola di cucina ALMA di Colorno (Parma), diretta da Gualtiero Marchesi, e il “The French Culinary Institute” di New York.(Inform)

 

ITALIANI ALL'ESTERO

Dall'Università di Udine, laurea ad honorem a Julian Fantino, capo della Protezione civile in Ontario

UDINE – Dall'Università di Udine, laurea ad honorem in Ingegneria dell'ambiente e delle risorse a Julian Fantino, capo della Protezione civile in Ontario.

“Signor Julian Fantino, per le straordinarie capacità organizzative dimostrate e l'elevato senso di responsabilità di cui ha dato prova nella gestione di tutti gli incarichi che le sono stati affidati, in virtù dei poteri conferitimi dalla legge, la proclamo honoris causa Dottore magistrale in Ingegneria dell'Ambiente e delle Risorse”: questa la formula pronunciata dal Magnifico Rettore Furio Honsel

Nato nel 1942 a Vendoglio , piccola frazione di Treppo Grande, comune in provincia di Udine, Fantino emigrò in Canada con la famiglia, a dieci anni, nel 1952. Nel 1964 il suo ingresso nella Polizia metropolitana di Toronto, quindi una carriera con molte tappe prestigiose , fino alla carica di capo della polizia di Toronto, un corpo di 7.000 uomini, che gestisce la sicurezza di una popolazione di due milioni e mezzo di persone ed affronta momenti di crisi come l'epidemia di SARS del 2003 ed il black out energetico dell'agosto dello stesso anno. Dal 2005 è divenuto capo della Protezione civile dello stato dell' Ontario.

Julian Fantino ha ricevuto molti riconoscimenti internazionali, ma va anche ricordato il suo legame con la Famee Furlane di Toronto, e l'incarico a lungo ricoperto di Presidente della Federazione dei Fogolârs del Canada. Fantino fa parte, in qualità di rappresentante degli emigrati del Friuli Venezia Giulia in Canada, del Comitato per i corregionali all'estero e per i rimpatriati, organismo consultivo della Regione in materia di emigrazione. ( Inform )

 

STAMPA ITALIANA ALL'ESTERO

“A modo mio” di Silvana Mangione su “Gente d'Italia”

Chi ha paura del lupo cattivo? E dei suoi lupacchiotti?

NEW YORK - Con le luci dei riflettori puntate sui diciotto «magnifici», eletti al Parlamento, ci si sta opportunamente dimenticando l'esistenza delle altre rappresentanze democratiche degli italiani all'estero. Sarebbe come dire che il giorno dopo le consultazioni politiche si cancellano i consigli comunali e le assemblee delle Regioni italiane: «tanto c'è il Parlamento». Errore. Grave errore. E sintomo di grossa miopia. O, per dirla più elegantemente, di scarsa lungimiranza, di mancanza di immaginazione e di pianificazione del futuro. Presto ricadrà a terra il polverone di contestazioni, accuse e contro accuse, illazioni, dubbi e scenari apocalittici di cospirazioni da fantapolitica – molti dei quali artificiosamente sollevati per delegittimare le elezioni appena trascorse o per pilotare le prossime consultazioni amministrative in Italia. Allora gli italiani all'estero si sveglieranno in un'aurora rosea costellata di nubi nerissime: che fare di Com.It.Es. e CGIE? Il Consiglio Generale degli Italiani all'Estero è sempre più convinto della necessità di potenziare i Com.It.Es., di disegnare e far approvare una seria modifica alla loro legge istitutiva, che consenta maggiore autonomia di gestione e conferisca maggiori poteri di suggerimento e vigilanza. L'altra faccia della medaglia non sembra invece altrettanto gradevole alla voglia di potere di alcuni Com.It.Es., in particolare di quelli eletti con poche centinaia di voti, con una lista unica, in circoscrizioni consolari enormi. «Cancelliamo il CGIE», dicono costoro «e destiniamo ai Com.It.Es. i soldi del loro bilancio»! Ipotesi certamente del tutto altruistica, non vi pare? L'idea è che tutti i Com.It.Es. del mondo dovrebbero rivolgersi direttamente ai diciotto «magnifici» per portare avanti le istanze puramente locali di quasi centotrenta momenti di rappresentanza di base, costituiti in aeree omologhe quanto possono esserlo la Russia e il Brasile, la Spagna e l'Australia. Questo progetto ovviamente prevede che i diciotto «magnifici» abbiano il tempo di leggere ogni giorno le lamentele della maggioranza e le controlamentele della minoranza interna (c'è sempre una minoranza interna rumorosa e distruttiva) di ognuno dei quasi centotrenta Com.It.Es. del globo terracqueo e che possano intervenire per correggere i problemi locali. Ridicolo, no? I diciotto eletti al Parlamento devono occuparsi delle leggi che riguardano i problemi di tutti, non la mancanza di correttezza di questo o quel corrispondente consolare oppure il mancato invito ad un incontro organizzato dal Console per gli scienziati atomici di una specifica circoscrizione.

Faccio un solo esempio: c'è voluto l'intervento della sottoscritta, componente del Comitato di Presidenza del CGIE, affinché nel quadro della ristrutturazione della rete consolare in USA, S.E. l'ambasciatore accettasse di inserire fra i suggerimenti anche la costituzione di un'agenzia consolare in Connecticut, con personale inviato da Roma. Il CGIE non può essere eliminato. Deve cambiare struttura, composizione, compiti. Intanto, non può più avere le divisioni nelle tre aree continentali previste dal suo assetto attuale: Europa e Nord Africa, America Latina, Paesi Anglofoni Extraeuropei, ma deve essere articolato in quattro grandi regioni, che riproducano le quattro ripartizioni elettorali della circoscrizione estero: Europa, con Russia e Turchia; America meridionale; America settentrionale e centrale; Africa, Asia, Oceania e Antartide. Sulla composizione bisogna avviare un dibattito approfondito per ricondurre a sofferta unitarietà le diverse correnti di pensiero in materia di Consiglieri di nomina governativa. La soluzione si troverà soltanto quando si saranno definite le funzioni del nuovo CGIE. Diamo qualche suggerimento: primo e fondamentale compito sarà quello di approfondire i temi e predisporre articolati di legge nelle materie di particolare importanza per gli italiani all'estero, da fornire ai diciotto affinché le presentino nelle due Camere e ne garantiscano l'iter di approvazione. Il potere contrattuale dei nostri eletti al Parlamento non soltanto esiste, ma anche, data la situazione di fatto, è diventato imprescindibile. Finalmente di noi si parla, nel bene e nel male, ma si parla. Continuamente. Siamo usciti dal silenzio nostalgico nel quale eravamo stati chiusi per decenni. Diamo tanto fastidio che qualcuno ha perfino riesumato, e rovesciato come un calzino, lo slogan dei coloni americani che si ribellarono contro il re d'Inghilterra. Loro dissero: «No taxation without representation», vale a dire: «Niente tasse senza rappresentanza diretta» (e non il contrario, come qualche politico vorrebbe far credere in Italia). Bene, noi abbiamo sempre pagato e continuiamo a pagare le tasse in Italia su tutto quello che possediamo di immobile o di mobile, che produca reddito, e finora non abbiamo avuto rappresentanza diretta al Parlamento, con pesante infrazione dei princìpi costituzionali del suffragio universale, della garanzia dei diritti inviolabili dell'uomo, della pari dignità sociale, della rimozione degli ostacoli di ordine economico, che impediscono l'effettiva partecipazione di tutti i cittadini all'organizzazione politica del Paese. Per non aggiungere che, pur pagando tasse in Italia, non ne riceviamo i servizi, che ci fornisce invece il paese di residenza, al quale anche paghiamo tasse.

In poche parole, fin adesso: «spremuti e mazziati». Tutti gli altri compiti del CGIE esistono già nella sua legge istitutiva: i poteri conoscitivo, consultivo, programmatico e propositivo già sono previsti. Si tratta soltanto di definirli meglio e di mettere il CGIE in condizioni di svolgere appieno il suo lavoro, in autonomia gestionale. (Silvana Mangione, CdP del CGIE- Gente d'Italia/Inform)

ITALIANI ALL'ESTERO

Gli auguri dell'Intercomites Germania a Napolitano, Marini, Bertinotti e Danieli

“Sono garanzia di una politica di attenzione verso le problematiche della comunità italiana all'estero”

FRANCOFORTE – Il Comitato dei Presidenti Comites (Intercomites) Germania coordinato da Stefano Lobello, riunitosi in assemblea nei giorni 20 e 21 maggio ha accolto “con entusiasmo” l'elezione delle tre maggiori cariche istituzionali e porge al Presidente della Repubblica Italiana Napolitano, al Presidente del Senato Marini e al Presidente della Camera Bertinotti “i migliori auguri per i mandati conferiti loro dal Parlamento”, sottolineando che “i tre Presidenti eletti rappresentano la garanzia di una politica di attenzione verso le problematiche della comunità italiana all'estero”

Il Comitato porge anche “i migliori auguri al nuovo Vice Ministro per gli Italiani nel Mondo Sen. Franco Danieli”. Il Comitato dei Presidenti si dice “certo che gli interessi e i diritti degli italiani nel Mondo saranno da lui tutelati al di sopra di tutto”. (Inform)

CULTURA

Conferenza a Vancouver per il 20° della fondazione dell'Associazione Scrittori Italo-Canadesi

Strange Peregrinations

Lavori fino al 28 maggio presso l'Università della British Columbia

VANCOUVER - Vent' anni sono trascorsi da quell' Expo 86 che contribuì a far conoscere nel mondo Vancouver con la sua gente, le sue bellezze e le sue potenzialità. Oggi la metropoli della regione canadese affacciata sul Pacifico continua a far parlare di sé Non solo quale importante centro finanziario e di servizi, ma per i suoi primati nelle industrie mineraria, ittica e forestale . E per l'ormai accelerata preparazione alle Olimpiadi invernali del 2010.

Sede di due università, UBC e Simon Fraser di Burnaby , e di numerosi Colleges e istituti tecnici specializzati, la città ha una sua precipua vita culturale promossa da molte organizzazioni private e pubbliche, ma soprattutto godibile in auditorium musicali, teatri, musei e gallerie d'arte. La Vancouver multiculturale registra la presenza di una rispettabile comunità italiana, le cui origini risalgono agli inizi del Novecento, perciò molti sono gli oriundi di seconda e terza generazione affermati a tutti i livelli della società civile. Gli apporti degli italiani qui arrivati negli ultimi vent' anni, anche se in numero inferiore a quelli delle ondate immigratorie post guerre mondiali, sono stati e sono altrettanto ragguardevoli. Sede di Consolato generale d'Italia e di Istituto italiano di cultura, dal 1977 a Vancouver c'è anche la bella sede del Centro culturale italiano, cuore della comunità e delle sue attività ufficiali.

Vent' anni fa - era appunto in corso Expo 86 - proprio a Vancouver è nata l'Associazione degli Scrittori Italo-Canadesi . E' nata presso il Centro culturale italiano come idea di pochi visionari intellettuali canadesi di origine italiana (ricordiamo tra gli altri lo scomparso poeta Dino Minni , i cattedratici Joe Pivato e Pasquale Verdicchio, la scrittrice Mary Di Michele) in cooperazione con l'allora addetta alle attività culturali del Centro, Anna Foschi. I primi incontri, la prima conferenza, il via al Premio letterario Bressani avvennero qui.

E proprio in questi giorni - dal 25 al 28 maggio - a Vancouver si sta svolgendo la AICW 20th Anniversary Conference , la Conferenza del ventesimo anniversario.

I lavori, aperti mercoledì sera con un ricevimento offerto dalla AICW, hanno luogo presso l'Università della British Columbia.

Il tema della Conferenza è “ Strange Peregrinations ”. Chairman è Anna Foschi Ciampolini . Il programma è fitto: decine le relazioni e molti i gruppi di studio. Provenienti da ogni parte del Canada gli oltre trentacinque partecipanti . La conferenza è aperta al pubblico che vi sia interessato . Domenica mattina ci sarà una riunione dei dirigenti dell'Associazione, che è attualmente presieduta da Peter Oliva. (Anna M. Zampieri Pan / Inform )

PARLAMENTO

Camera: gli eletti all'estero intervengono nel dibattito per la fiducia al Governo

Arnold Cassola : "Dobbiamo combattere la precarietà delle comunità". Mariza Bafile : "Affrontare con determinazione le urgenze degli italiani all'estero"

ROMA - Nel corso del dibattito alla Camera per la fiducia al governo Prodi hanno preso la parola anche alcuni parlamentari della circoscrizione Estero. Arnold Cassola , neo eletto per l'Unione nelle ripartizione Europa, è subito entrato nel vivo del dibattito chiedendo ai colleghi, che avevano aspramente criticato i senatori a vita e fatte allusioni denigratorie sugli immigrati di origine islamica, di avere maggiore rispetto per la diversità. Cassola si è poi detto in sintonia con la lotta alla precarietà scelta del governo "Come italiano nel mondo - ha infatti spiegato il parlamentare dell'Unione - ci tengo a far notare che la precarietà, anche a causa delle politiche sbagliate di precedenti Governi, ha costretto tanti giovani di talento ad emigrare all'estero. Facciamo sì che questi giovani siano incentivati a tornare qui in Italia ed a dare il loro contributo al Paese. Dobbiamo inoltre combattere la precarietà nel mondo - prosegue Cassola - assicurando fondi regolari e duraturi per i corsi di lingua e cultura italiana all'estero e cercando di dare un po' di stabilità economica a chi, come ad esempio il personale a contratto negli istituti italiani di cultura, ha il delicato compito di farsi portavoce all'estero della straordinaria ricchezza storica, linguistica e culturale dell'Italia. Bisogna inoltre far in modo - ha infine aggiunto il deputato della circoscrizione Estero ricordando il danno di immagine per gli italiani nel mondo derivante dai recenti scandali del calcio - che l'assurda politica della Rai, che oscura all'estero programmi sportivi e culturali, cessi immediatamente….. cerchiamo di dare una piccola grande gioia ai connazionali all'estero facendo sì che fra meno di tre settimane essi possano godersi i campionati mondiali di calcio sulla Rai".

Parlando a nome dei cinque deputati eletti all'estero del gruppo dell'Ulivo Mariza Bafile , la direttrice de "La Voce d'Italia" di Caracas che ha conquistato il suo seggio nella ripartizione America Meridionale, ha ringraziato il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano per le parole che ha rivolto ai connazionali all'estero nel messaggio alla nazione. La Bafile ha sottolineato come la presenza nel parlamento italiano degli eletti all'estero debba innanzitutto far comprendere l'esigenza, in un mondo delle migrazioni profondamente cambiato, di creare un'Italia allargata "basata su iniziative concrete e non su distorte demagogie". "Pur sottolineando con rammarico l'assenza nel suo discorso programmatico - ha aggiunto la Bafile rivolgendosi direttamente a Romano Prodi - di un approfondimento sulle tematiche degli italiani all'estero, confidiamo nella serietà del suo impegno per affrontare e risolvere con la dovuta determinazione le problematiche più urgenti". Questioni prioritarie che la parlamentare individua nel potenziamento della rete consolare - un rilancio di questo settore migliorerebbe i servizi per i nostri connazionali e offrirebbe un'immagine più dignitosa dell'Italia all'estero - nell'istituzione dell'assegno di solidarietà per i nostri anziani meno fortunati e nel varo di un immediata sanatoria per le pensioni INPS, relativa alla campagna di verifica dei redditi svolta all'estero negli ultimi anni. In questo ambito viene chiesto anche il rilancio della politica di promozione della lingua e della cultura italiana nel mondo, da realizzare mediante una legge quadro di riforma del settore, più spazio per lo strumento delle borse di studio e per il sostegno alle scuole italiane all'estero, nonché la riforma degli istituti di cultura e della legge 153/71. In questo ambito sono inoltre sollecitati interventi immediati per il miglioramento di Rai International , per la qualificazione e lo sviluppo del sistema informativo italiano all'estero, per il recupero dei tagli dei finanziamenti ai quotidiani italiani nel mondo e per il raddoppio dei contributi ai periodici. Una vasta gamma di richieste a cui bisogna aggiungere l'attuazione delle deliberazioni scaturite dalla seconda Conferenza Stato-Regioni- Province autonome - Cgie , il sostegno alle piccole e medie imprese italiane all'estero e l'indizione in tempi brevi della Conferenza dei giovani italiani nel mondo .

"Noi eletti all'estero - ha concluso la Bafile dopo aver ricordato il prezioso contributo che i parlamentari della circoscrizione Estero potranno dare alle scelte di Romano Prodi per integrazione europea, il rilancio del Mediterraneo e il rafforzamento dei legami con l'America latina e gli Stati Uniti - siamo anche una finestra verso il mondo delle rispettive circoscrizioni, per cui l'esperienza di vita nei nostri paesi può e deve rappresentare un arricchimento per l'Italia, nazione che deve riconquistare nel contesto internazionale un ruolo dignitoso ed elevato".

Durante il dibattito il tema degli italiani all'estero è stato sfiorato anche da Mauro del Bue, della lista Democrazia cristiana- Partito socialista, che ha ricordato come al senato la maggioranza sia stata raggiunta grazie al voto degli italiani all'estero. Una realtà che non può essere sminuita in quanto è stata la stessa Casa delle libertà ad appoggiare la legge che va sotto il nome di Mirko Tremaglia . Da ricordare infine le affermazioni di Nicola Bono ( An ) e Paolo Romani ( Fi ) che hanno accusato di ingratitudine il governo Prodi per aver soppresso il Ministero di quegli italiani nel mondo che lo hanno votato e "miracolato". (Goffredo Morgia - Inform )

ITALIANI ALL'ESTERO

Dal Comitato dei Presidenti dei Comites in Canada, congratulazioni al Ministro D'Alema e plauso alla scelta di Danieli come Vice ministro

OTTAWA - Il Comitato dei Presidenti dei Comites in Canada “esprime all'On. Massimo D'Alema le più sentite congratulazioni per l'incarico di Ministro degli Affari Esteri nel nuovo Governo presieduto da Romano Prodi”.

“Lo spessore politico dell'On. D' Alema e la sua esperienza europeista rappresentano gli elementi giusti per dare slancio all'Italia in campo internazionale e per rispondere alle esigenze degli italiani all'estero” sottolinea il Comitato composto da Giovanna Giordano (Presidente Comites – Montreal),

Luciana De Santis (Presidente Comites – Edmonton), Gino Cucchi (Presidente Comites – Toronto),

Alberto Leone (Presidente Comites – Vancouver), Marco Pagani (Presidene Comites – Ottawa).

Il Comitato dei Presidenti dei Comites in Canada “altresì condivide e plaude la scelta del Ministro D'Alema di nominare il Sen. Franco Danieli a vice ministro degli Affari Esteri con delega per gli Italiani nel Mondo e si unisce al coro di soddisfazione e di solidarietà che si sta levando, da ogni parte del Mondo, in maniera trasversale, dal mondo dell'associazionismo a quello politico, a sostegno di colui che sarà il nostro più immediato riferimento istituzionale”. “L'impressionante bagaglio di esperienza maturata nel campo dell'emigrazione dal Sen. Franco Danieli, prima per aver vissuto egli stesso la nostra realtà e successivamente con l'incarico di Sottosegretario agli Affari Esteri con delega all'Emigrazione nel precedente Governo Prodi, rappresenta per noi – sottolinea il Comitato - una garanzia per la nascita di un dialogo serio e costruttivo con l'Italia”. “Desideriamo formulare al Ministro degli Affari Esteri, on. Massimo D'Alema, al vice ministro con delega per gli Italiani nel Mondo, sen. Franco Danieli, e a tutto il Governo guidato dal Presidente Romano Prodi, gli auguri di buon lavoro”, conclude il Comitato dei Presidenti dei Comites in Canada. (Inform)