Questo è il 4° racconto di Donato il resto appena possibile
" Il Dopoguerra".
Erano gli anni del dopo guerra, l`italia disperatamente cercava di risollevarsi dal disastro economico, sociale e strutturale che la guerra aveva causato. Il fascismo era dietro le spalle e la monarchia stava scomparendo. Due grandi partiti politici, democrazia Cristiana e Comunismo, stavano prendendo piede su scala nazionale. Due grandi uomini politici, De Gasperi e Togliatti ne erano i leaders. Entrambi fieri antagonisti, con idee diametralmente opposte, si davno battaglia per il potere politico del paese. Erano tempi difficili ed imprevedibili, tutto poteva succedere, nessuno scommetteva a progetti di lunga durata. C`era dapertutto apprensione ed instabilita`. In questo clima di incertezze e privazioni la mia generazione, allora adolescente, doveve vivere e maturare. Ricordo i miei anni di scuola elementare, la mia aula completamente spoglia di tutto, no lavagna, no cattedra, no banchi ( ognuno di noi si doveva portare una sedia per sedere) ed il maestro che cercava in tutti i modi, con quel poco che aveva, di darci un`educazione dignitosa. Era il periodo di transizione, la dittatura era finita e la democrazia stava prendendo piede.
Cominciava ad inculcarsi nel desiderio ed aspirazioni degli italiani una certezza che tempi migliori stavano per venire. Negl`anni fine quaranta primi cinquanta si comincio` a constatare che la nazione comincia a muoversi. Le fabbriche del nord cominciarono a riaprire i battenti, le aree agricole cominciavano a dare i loro frutti, la macchina dello stato cominciava a muoversi, questa volta nella direzione giusta, l`emigrazione, seppure dolorosa, snelliva di molto il peso di una richiesta di lavoro che non c`era per tutti. I grandi registi del cinema Italiano cominciarono col loro neorealismo a portare nel mondo la visione di un Italia povera ma ottimista. Nel campo dello sport il grande Torino spopolava su tutti i campi europei, soltanto una dolorosa tragedia riusci` a sconfiggerli. Le imprese epocali di grandi campioni del ciclismo come Bartali e Coppi
con le loro magiche vittorie su tutte le strade d`Europa fecero si` che ad ogni italiano risorgesse l`orgoglio di appartenenza ad un popolo di grandi tradizioni storiche e culturale. Quella di allora era un Italia diversa da oggi, un Italia modesta, povera e dignitosa che con sacrificio ed alto senso di responsabilita` seppe iniziare quel cammino impervio e faticoso che l`ha portata a diventare una delle nazioni piu` prospere del mondo. Da allora sono seguiti decenni di espansione ed agiatezza raggiungendo un tenore di vita secondo a nessuno.
Oggi colta da una crisi che va oltre i suoi confini sta` sperimentando una certa difficolta`. I prezzi energetici ed alimentari, unito ad un salario stagnante, hanno creato un certo pessimismo nella popolazione. Un pessimismo, per ora forse giustificato, ma che non deve durare a lungo. Perche` gli Italiani di tempi come questi e sicuramente peggi ne hanno passati molti, riuscendo sempre a superarli con successo. Il genio, l`inventiva, la perseveranza ed il ricordo di quegli oscuri anni del dopo guerra dove tutto comincio` dara` la spinta determinante per un avvenire migliore. FORZA ITALIA.
Donato D'Orazio Racconta
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